Nuovo Terminal del Porto di Bari
Nuovo Terminal del Porto di Bari
Interporto
L’intervento in oggetto si colloca nel porto nuovo di Bari, sulla banchina n. 10. L’area su cui verrà realizzato il nuovo Terminal passeggeri si affaccia sulla Darsena di Ponente ed è stata realizzata in ampliamento del molo ottocentesco, meglio noto come “molo borbonico” o “vecchio molo foraneo”.
La progettazione funzionale dell’intervento è stata improntata principalmente alla caratteristica della versatilità dei manufatti e delle aree a destinazione più prettamente portuali.
Allo studio delle funzioni del Terminal Passeggeri per servizio di crociere e traghetti, sono state aggiunte aree multifunzionali capaci di assolvere alle funzioni di servizio dei passeggeri e al contempo risultare adatte ad accogliere eventi ed incontri nell’ottica di creare un edificio permeabile e capace di dialogare non solo con il porto ma, dovuto anche alla sua prossimità, con il centro urbano.
Il progetto, di 3450mq di superficie interna a cui si aggiungono 3250mq di superficie esterna (6700mq totali), si sviluppa su una lunghezza di circa 100 m per una profondità pari a 33 m. Il corpo di fabbrica raggiunge un’altezza pari a 11 m oltre la quale è presente una pensilina a servizio del piano di copertura che accoglie il vano ascensori a servizio dei tre livelli del Terminal (piano terra +2).
Alla base del progetto c’è il desiderio di creare un luogo che permetta di ampliare le funzionalità proprie del Terminal, ripensando il porto come una estensione degli spazi urbani e creando la possibilità di usi alternativi dell’edificio stesso, anche in vista di un possibile recupero della passeggiata adiacente al Molo Borbonico.
Nel suo complesso il Terminal è configurato come un volume costituito da due involucri:
Il primo, opaco, è stato lavorato, intagliato e svasato per creare una serie di piazze e camminamenti esterni che collegano i tre livelli del Terminal.
Il secondo involucro è costituito principalmente da una facciata continua che permette l’illuminazione degli ambiti interni del Terminal.
La copertura aggetta su tutti i fronti garantendo una protezione passiva dall’irraggiamento e protezione dagli eventi climatici. La sua superficie calpestabile viene destinata in parte a servizio dei locali tecnici e in parte per creare una piazza verde polifunzionale.
Dovuto anche all’altezza dei navigli che attraccano alle banchine del Terminal, questa copertura è a tutti gli effetti il quinto prospetto del progetto.
Sono stati creati due percorsi immersi nel verde: il primo conduce dal piano di calpestio alla Piazza del Mare, situata alla quota del mezzanino; il secondo collega la piazza suddetta al livello di copertura, sulla quale il verde estensivo si alterna a passerelle e piazzole dalle quali si gode una vista privilegiata sulla città.
La struttura dell’edificio è composta da pilastri e da piastre bidirezionali che appoggiano su una fondazione divisa in palificazioni profonde a servizio dei plinti raccordati da un sistema di travi di superficie.
Il fabbricato presenta un giunto strutturale in concomitanza con il cambio altimetrico che corrisponde alla distinzione fra la zona definita dai tre livelli dell’edificio e la zona che corrisponde alle sistemazioni esterne che comprendono il piano mezzanino e i terrazzamenti digradanti sul lato est.
Il Terminal prevede l’uso, oltre alle reti impiantistiche di ruolo per il funzionamento dell’edificio, di una centrale termofrigorifera a pompe di calore condensate con acqua di mare.
La climatizzazione del Terminal 10 avverrà mediante pompe di calore polivalenti condensate con acqua di mare. L’utilizzo del mare quale serbatoio termico (fonte energetica rinnovabile e inesauribile) in accoppiamento all’uso di pompe di calore permette di ottenere grandi quantità di energia termica a bassa temperatura, garantendo al tempo stesso elevati livelli di efficienza energetica.
Sempre coll’ottica di proporre impianti con alti livelli di efficienza energetica, tutte le UTA saranno dotate di recuperatore ad elevata efficienza e basse perdite di carico, che consente di ridurre al minimo il dispendio energetico. L’energia termica recuperata dallo scambiatore consente di contenere al minimo il contributo dell’impianto di climatizzazione: in questo modo si consegue una elevata economicità di gestione.
Sarà previsto un sistema di automazione e supervisione integrato degli impianti tecnologici, del controllo e gestione ambienti gestione ottimizzata dell’operatività del complesso.